HVF: Le Particelle Elementari
Titolo originale: Elementarteilchen Regia: Oskar Roehler Sceneggiatura: Oskar Roehler Fotografia: Carl-Friedrich Koschnick Montaggio: Peter R. Adam Anno: 2006 Nazione: Germania Distribuzione: Lucky Red Durata: 108' Data uscita in Italia: 21 aprile 2006 Genere: drammatico Tratto da: Le particelle elementari di Houellebecq Michel
Dopo 4 mesi dal primo post, sono riuscito a trovare 5 minuti da dedicare a questa cosa che mi piacerebbe tenere: una mini rubrica sui film che vedo.
Ieri notte, prima di addormentarmi, ho visto “Le Particelle Elementari”, un film Tedesco tratto dal libro di cui sopra.
La storia parla di due fratelli di utero, figli di una “Hippy del Cazzo” e di 2 padri diversi, che vengono cresciuti in modi e contesti altrettanto differenti. Il primo, Bruno, viene prima abbandonato da una madre troppo desiderosa di non lasciare la propria gioventù sregolata a casa dei nonni. Alla morte di questi, sopraggiunta quando lui aveva ancora 15 anni, viene lasciato in collegio. La mamma la vedeva si e no una volta l’anno. Il risultato? Un passivo aggressivo insicuro e con distrurbi sessuali gravi. Un uomo, un insegnante impotente con la moglie “smagliata”, e pedofilo con le ragazzine seminude della sua classe.
L’altro fratello, Michael, ha avuto un destino molto diverso: cresciuto in un’oasi, in una famiglia iperprotettiva, è un maniaco della matematica, completamente imbranato ed incapace di cogliere la genuinità dell’amore che provava per lei la figlia delle persone che lo ospitavano. Il risultato? Un quasi premio nobel della genetica, che non era mai stato capace di sfiorare una donna. E che però raggiunge la felicità solo grazie alla fortuna di aver ritrovato, dopo decenni, l’amore della sua dolce “sorellastra” ancora intatto e puro.
Il film è davvero toccante; in alcuni tratti scioccante e struggente. Mai noioso, anche nelle parti lente e meditative: spesso la narrazione è più un gioco delle espressioni dei volti, che un “merito dei dialoghi”.
Consigliatissimo: 9.