Il Party di Addio di Zio Silvio

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party di addio Prodi così ha definito la visita (a che fine in realtà non si capisce) di Silvio berlusconi (ndDetro Non é un errore di battitura) al suo “amico” Bush:

... deve considerarlo «un party d'addio che Bush organizza per il suo amico» Prodi ha ricordato che è già successo con Aznar e non gli ha portato fortuna visto che poi ha perso le elezioni. «Quindi è anche di buon augurio per me», ha scherzato...

Lo stralcio da me riportato é preso “pari pari” dall’Unità On-Line ed invito volentieri a leggerlo.

Il passo più divertente dell’articolo però lo riporto:

La trasferta americana ha per altro già inciampato in alcune gaffe che hanno innervosito l’amico Bush durante la conferenza stampa congiunta nello Studio Ovale. Lì, prima, è squillato un telefonino, con la musica dell'ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini - e Bush ha avuto un'espressione di disapprovazione-; poi, i giornalisti italiani hanno sovrapposto le loro domande, suscitando l'inevitabile «uno alla volta» del presidente degli Stati Uniti, che nelle sue conferenze stampa sa sempre a chi deve far fare la domanda perché ha un foglietto con i nomi sul tavolino.Ma il colmo è stato quando Jim Gerstentag, del Los Angeles Times, nel suo report, ha concluso con la domanda: «I presidenti del Consiglio italiani si mettono sempre una maschera di fondotinta quando sono ospiti nello Studio Ovale?». Ed è piaciuta ancor meno la domanda: se vince il centrosinistra come cambia il rapporto tra Italia e Stati Uniti? «Puoi anche dire no comment...», ha suggerito Berlusconi a Bush e al texano è scappato un sorriso disarmante. «Berlusconi mi solleva il morale», ha detto alla fine l’inquilino della Casa Bianca.