Bertinotti for President

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E’ da un pò di giorni che non scrivo: sono impegnato tra l’inizio del tirocinio e altre cosette (tra cui un tema COMPLETAMENTE NUOVO per WP). Ovviamente, non ho smesso di leggere e mi sembra interessante segnalare questo articolo dell’Unità: Fausto

La candidatura (ormai unica) di Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera non provoca agitazione solo nella coalizione di centro-sinistra. La scelta “istituzionale” del segretario e l’entrata nel prossimo governo Prodi di esponenti di Rifondazione sta provocando più di qualche mal di pancia in una parte della dirigenza e della base del Prc. Il partito deve metabolizzare in pochi giorni una cultura di governo che sostituisca quella dell’opposizione che lo ha attraversato e sostenuto sin da quando nacque da una costola del Pci quando il vecchio partito comunista intraprese con maggior decisione la sua marcia riformista e socialista. Tra l’altro la “partenza” del segretario verso i vertici delle istituzioni repubblicane apre un problema di successione, che sembra essere già stato risolto. Lo ha annunciato lo stesso Bertinotti a margine del comitato politico del Prc che si è tenuto sabato a Roma. Suo successore sarà probabilmente Franco Giordano (l’attuale capogruppo alla Camera). «Dopo le consultazioni in atto gli organismi del partito discuteranno la situazione che si presenterà nel caso io diventassi presidente della Camera. Non è una novità che dalle consultazioni uscirebbe la candidatura di Franco Giordano alla guida del partito». Bertinotti però sottolinea: «sono gli organi del partito a decidere la successione nel caso si verificasse “l'evento”. C'è infatti un “se” impegnativo, vediamo se il condizionale diventerà presente»...

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Mi andrebbe di concludere con un appello a tutto il PRC (trovate anche un articolo in proposito di Piero Sansonetti: é il momento di dimostrare che il PRC non é solo una accozzaglia di ragazzini incapaci e svogliati che inneggiano a ideologie vacue in cui nemmeno loro credono. E’ il momento di mostrare che il Paese può trarre enormi benefici dal governo di chi per anni (da sempre) é stato all’opposizione e che ora, con la possibilità di governare, sappia far funzionare le cose come aveva sempre “chiesto di fare” a chi sulle poltrone di velluto c’era.

Onestamente, mi dispiace di leggere di spaccature interne e di ripudio del governare: se la gente vi vota, vuol dire che vorrebbe vedervi al governo. E ragionare SOLO in termini assolutistici sarebbe per il PRC dimostrare che “non può e non potrrà mai produrre nulla di buono”: puoi avere le idee più belle del mondo, ma se vuoi cambiare il mondo VIOLENTANDOLO, allora non hai capito nulla e non sei nessuno. Sarebbe invece un bel “innesto” per la pianta “governo” che sta crescendo, avere un PRC forte, convinto delle sue idee, ma ADATTO A GOVERNARE (e quindi, niente «10, 100, 1000 Nassyria», please).