Napolitano Tricolore
E’ con un pizzico di orgoglio che riporto la notizia dall’Unità:
re 12.50. Giorgio Napolitano è il nuovo presidente della Repubblica. All'annuncio del quorum tutto il Parlamento applaude. O quasi: molti deputati del centrodestra sono scappati, Forza Italia e la Lega non battono le mani. Eppure la maggioranza c'è. Netta. I votanti sono stati 990, su 1009 aventi diritto. Napolitano è stato eletto al quarto scrutinio con 543 voti, superando ampiamente la maggioranza assoluta di 505 voti e di poco i 540 sui quali poteva contare l'Unione. I risultati ufficiali sono letti dal presidente della Camera Bertinotti. Altri voti: 347 schede bianche, 42 Bossi, 14 nulle, 10 D'Alema, 7 Ferrara, 6 Letta, 5 Berlusconi, 3 Di Piazza, 3 Pininfarina, più qualche voto sparso fra candidati improbabili. La prima telefonata di congratulazioni arriva da Carlo Azeglio Ciampi, che si dimetterà linedì 15 maggio. Nella stessa giornata, alle ore 17, il giuramento del nuovo presidente. ...
«Mi dispiace che la Casa delle libertà non abbia capito che Napolitano sarà veramente il presidente di tutti gli italiani, ma proprio perchè Napolitano è così credo che potremo considerarlo in futuro il presidente eletto da tutti», ha detto Romano Prodi, plaudendo alla scelta di un ex comunista al Quirinale, «la fine di una fase lunga in cui la storia ci aveva obbligato a divisioni innaturali». Dopo tre scrutini seppelliti sotto le schede bianche delle due coalizioni – il centrosinistra come segno di apertura, la Cdl come mezzo per cancellare le proprie divisioni - si è arrivati, ancora senza un´intesa, al voto decisivo. Quello in cui il quorum è sceso dai due terzi dell´assemblea alla metà più uno, impedendo di rinviare ulteriormente la scelta. Nel centrosinistra, come prevedibile, hanno dichiarato tutti il proprio voto per Napolitano, senza soprese nell'urna. Con il nuovo presidente anche i senatori a vita. Nel centrodestra, invece, ha prevalso la linea berlusconiana e leghista del muro contro muro e del sabotaggio istituzionale. Anche l´Udc si è adeguata alla scheda bianca ed anche Casini si è sottoposto all´umiliazione di dover attraversare quasi di corsa la cabina elettorale, sotto lo sguardo vigile dei pretoriani forzisti. Solo qualcuno, come Follini, ha avuto il coraggio di ribellarsi, dichiarando pubblicamente il suo voto per Napolitano.
Riporto la Biografia da Wikipedia:
Biografia
Nel 1942, a soli diciassette anni, fondava un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni nella resistenza contro i nazisti. Nel 1945 aderì al Partito Comunista Italiano, di cui fu segretario federale a Napoli e Caserta. Due anni dopo, nel 1947, si laureava in giurisprudenza all'Università di Napoli, con una tesi di economia politica. Eletto deputato nel 1953 (e successivamente sempre rieletto, nella circoscrizione di Napoli), divenne responsabile della commissione meridionale del Comitato Centrale del PCI, di cui era diventato membro a partire dall'VIII congresso (1956). A Napolitano, come alla maggioranza del PCI dell'epoca, viene ascritta la responsabilità di non aver condannato la repressione staliniana dei moti polacchi e ungheresi (L'Unità all'epoca definì gli operai insorti "teppisti" e "spregevoli provocatori"). Napolitano alla Festa dell'Unità 1975, a Milano Ingrandisci Napolitano alla Festa dell'Unità 1975, a Milano Dopo essere entrato, a partire dal X Congresso, nella direzione nazionale del partito, dal 1976 al 1979 ne fu responsabile della politica economica mentre dal 1986 al 1989 ne diresse la commissione per la politica estera e le relazioni internazionali. Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu Ministro degli Esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra. Più volte capogruppo alla Camera dei Deputati del PCI, dal 1989 al 1992 è stato parlamentare europeo. Proprio nel 1992 venne eletto Presidente della Camera dei deputati sostituendo Oscar Luigi Scalfaro che era stato eletto Presidente della Repubblica Italiana. In quei anni all'interno del PCI prevale, in politica estera, la linea di Napolitano di "piena e leale" solidarietà agli USA e alla NATO. Successivamente, Romano Prodi lo nominerà Ministro dell'Interno del suo governo nel 1996. In questa veste propone quella che diverrà nel luglio 1998 la Legge Turco-Napolitano, che istituisce i Centri di permanenza temporanea (CPT) per gli immigrati clandestini. Dopo la caduta dell'esecutivo guidato da Prodi, fu europarlamentare dal 1999 al 2004 tra le fila dei Democratici di Sinistra, e ricoprì in quella sede la carica di Presidente della Commissione Affari Costituzionali (AFCO). Il 23 settembre 2005 è stato nominato, contemporaneamente a Sergio Pininfarina, senatore a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il 10 maggio 2006 è stato eletto undicesimo Presidente della Repubblica Italiana alla quarta votazione con 543 voti su 990 votanti dei 1.009 aventi diritto. È il primo ex-comunista a salire al Colle nella storia della Repubblica.
Cosa posso sperare? Che si dimostri si una persona “di tutti” ma che dimostri maggior pugno FERMO rispetto al precedente Capo dello Stato che, a mio modestissimo parere, ha spesso peccato di poca “fermezza” nei confronti di un governo che ha letteralmente PRESO A CALCI la nostra Costituzione. E che, inoltre, difenda con maggior forza la Magistratura di cui é Capo Supremo: i Magistrati vanno difesi dalla strumentalizzazione politica. E, se gli riesce, di porre un occhio di riguardo sulla città che gli ha dato i Natali ;) .