Diamo voce a Piero Ricca
E’ vergognoso e deplorevole, quindi va data la massima esposizione possibile a questa cosa.
Riprendo l’appello lanciato da cronachedamileto.blogspot.com, che invita i bloggers a difendere la libertà di espressione contro la censura del blog di Piero Ricca, reo di aver contestato Emilio Fede, ripubblicando i due post censurati e invito tutti i bloggers a fare lo stesso.
Qui trovate i due post riportati interamente. Il primo:
Emilio Fede (April 17, 2007 on 1:35 pm) Anche Emilio Fede annuncia querela. Ieri sera l’ho incrociato insieme ad alcuni amici al circolo della stampa di Milano. L’occasione era un “incontro con il direttore” organizzato dal Giorno. Sul marciapiede gli abbiamo posto la questione delle frequenze abusivamente occupate da Rete 4. Lui ha risposto con un tentativo di sarcasmo, dicendo che per quel motivo s’era dimesso il giorno stesso. Poi mi ha dato dell’imbecille. A quel punto il mio amico Paolino “Napalm” non ha trattenuto lo sdegno ed è iniziata un’animata discussione. Abbiamo ampiamente criticato la cialtroneria e il servilismo del personaggio, la sua incompatibilità con le regole minime del giornalismo. Tinto e inceronato, Fede era protetto da quattro guardaspalle, tra i quali il gestore di un locale di lap dance. Simulava reazioni fisiche, sgranava i dentoni finti a mo’ di sfottò. Ha cercato di impedirmi di filmare. Poi mi ha sputato addosso dall’alto di una rampa di scale. Nuovo parapiglia. Sono stato impietoso: ho accennato alle meteorine a pagamento, ai debiti da gioco, al cerone che colava, alla tintura di capelli da anziano gagà. Ai reali interessi e allla pagliacceria anche fisica, insomma, di personaggetti portati in alto dalla miseria dei tempi. Nel parapiglia ho più volte evocato Enzo Biagi, cacciato come un “criminale” da un ducetto che ha definito il suo dipendente Fede “un baluardo della libertà di informazione”. Il baluardo ha fatto chiamare la polizia ed è rimasto lì in attesa, sempre attorniato dai guardiani. Mentre lo criticavo, provava ad avvicinarsi alla ricerca della rissa, e ogni tanto lanciava qualche velata minaccia: voglio sapere chi siete, ce la vedremo in privato. Certe amicizie si fanno valere nel momento del bisogno. Tutto il circolo della stampa, nell’androne, assisteva allo spettacolo. A un certo punto è arrivata la gendarmeria, con ampio schieramento: carabinieri e polizia, quattro o cinque pattuglie. Hanno identificato noi e non lui, come pure ho richiesto. I potentucoli e i loro servi meritano sempre un occhio di riguardo dalla forza pubblica. Abbiamo filmato tutto e ora sentiremo il nostro pool di avvocati prima di mettere il nastro on line. Durante la conferenza, il lele mora del giornalismo è tornato sul tema, dicendo che in fondo avevamo rappresentato un diversivo, che eravamo dei centri sociali, che parlavamo sotto effetto di droghe, che dalle contestazioni al terrorismo il passo è breve, che meritavamo 500 euro, che venivamo da qualche antro e passavamo le notti sotto i ponti. Cose così. Poi ha annunciato querela, pur senza farsi illusioni sulla libertà di giudizio delle toghe rosse. L’attendo con serenità, anzi la esigo. Sarebbe la seconda: dopo la denuncia del padrone, quella del servo. Mi piacerebbe ribadire in un’aula di giustizia che queste cosiddette “contestazioni” non sono altro che sanzioni reputazionali, non immediatamente comprensibili e tanto più necessarie in un ambiente senza etica. Qui trovate una tendenziosa cronachetta del Quotidiano Nazionale.
Ed il secondo:
Emilio Fede/lo sputo (April 28, 2007 on 12:24 pm) Il guardaspalle e occasionale portavoce di Emilio Fede si chiama Leo Peschiera. Gestore di locali di lap dance e altro. Il vero protagonista della piazzata al circolo della stampa è lui. Si distingue per una sublime e involontaria comicità. E poi ha il fisico giusto, con tanto di rasatura laterale. Siamo tutti in attesa della querela annunciata dal direttore del tg4. Per lui non siamo altro che “mascalzoni”, come ha detto in tv. In piazza tuttavia ha promesso di difendere il suo onore in privato, “senza carabinieri né polizia”. Ecco un nostro video dell’incontro, dove si nota, oltre alla velata minaccia, anche la risposta alla nostra domanda iniziale (sulle frequenze abusive di Rete 4) e il successivo sputo dalle scale. Defilate e immancabili le giovani accompagnatrici.
Il resto del post riporta materiale video in proposito.
Title: [Qui Milano Libera] "Sequestro preventivo di libertà" Abstract: Comunicato di Piero Ricca.
Ed infine, il video/documento di quanto accaduto, realizzato da Qui Milano Libera:
Title: [Qui Milano Libera] Emilio Fede Abstract: Un particolare incontro con Emilio Fede. www.quimilanolibera.net.
E’ davvero incredibile quanto questo viscido, insulso, sporco e perverso servo di berlusconi ancora si ritenga all’altezza di definirsi “giornalista”. Appellativo che in Italia ben poche persone possono permettersi di usare per se stessi. E pochissimi sanno ancora veramente cosa voglia dire.
Fai causa anche a me, grandissimo Figlio di Puttana!!!
Sorgente, blog.neminis.org.
P.S. Per chi fosse “stupito” da questo post (quei pochi che mi conoscono personalmente), sappiate che una cosa e’ la vita personale, un’altra e’ diffondere una notizia importante come questa il piu’ possibile. «Ubi maior minor cessat».